Commissione Giulio Carnica Sentieri, Rifugi e Opere Alpine

COMPONENTI

 

COGNOMENOMECARICASEZIONE
BETTIN DANILOPRESIDENTECLAUT
PELLARINI COSOLIUMBERTOVICE PRESIDENTEXXX OTTOBRE
TAMIPIER GIORGIOSEGRETARIOMANZANO
PIOVANIFRANCOComponenteCIVIDALE
ERMANGIUSEPPEComponenteTOLMEZZO
COLLINILUCIANOComponenteGEMONA
SABADINRENATOComponenteMANIAGO
PARONGIORGIOComponenteSPILIMBERGO
LACHIFULVIOComponenteXXX OTTOBRE

 

La Commissione si avvale soprattutto della collaborazione dei rappresentanti sezionali (uno per ogni sezione) che sono a diretto contatto con le problematiche del territorio.

 

RIFUGI 
SEZIONERAPPRESENTANTE
CERVIGNANOPONTEL EUGENIO
CIMOLAISPROTTI VITTORIO
CIVIDALEZAMARO LUIGINO
CLAUTCERRETANI UGO
CODROIPOROSSI LUIGI
FORNI AVOLTRIDEL FABBRO ELIO
FORNI DI SOPRADE SANTA NICOLINO
GEMONACOLLINI LUCIANO
GORIZIADRIOLI ROBERTO
MANIAGOFLORIDUZ ARDUINO
MANZANOTAMI PIER GIORGIO
MOGGIOANTONIUTTI MAURIZIO
MONFALCONEBORGHESE DIEGO
PONTEBBACASAGRANDE MARIO
PORDENONELIVOTTI MICHELE
RAVASCLETTOSPANGARO LAURO
SACILECARRER SERGIO
SAN VITOSTEFANEL RENZO
SPILIMBERGOPARON GIORGIO
TARVISIOCODERMAZZI ALESSIO
TOLMEZZOBROLLO SILVANO
UDINE S.A.F.DELERA ANTONIO
TRIESTE S.A.G.SANDRI GIORGIO
TRIESTE XXX OTTOBREPELLARINI COSOLI UMBERTO
PLANISKA DRUZINA BENECIJEZANTOVINO ALVARO
OPERE ALPINE 
SEZIONERAPPRESENTANTE
CIMOLAISLORENZI FRANCESCO
CIVIDALEBASALDELLA RODOLFO
CLAUTMARTINI CARLO
CODROIPODE TINA DARIO
FORNI DI SOPRADE SANTA NICOLINO
GEMONAURBANI ALESSANDRO
GORIZIASTRGAR ROBERTO
MANIAGOSABADIN RENATO
MANZANOTAMI PIER GIORGIO
MOGGIOBASSA MICHELE
PONTEBBACASAGRANDE MARIO
PORDENONEPIZZUT ALLERIS
RAVASCLETTOSPANGARO LAURO
SACILEARDENGO DANIELE
SA VITOVERARDO DIEGO
SPILIMBERGOLESCHIUTTA MIRKO
TARVISIOMALIZIA ADRIANO
TOLMEZZOERMAN GIUSEPPE
TRIESTE S.A.G.PRIVILEGGI MARIO
TRIESTE XXX OTTOBRELACHI FULVIO
UDINE S.A.F.BRISIGHELLI ENRICO
PLANISKA DRUZINA BENECIJEZANTOVINO ALVARO

Gran parte della principale rete viaria alpina oggi percorribile ha origini spesso antiche. Il complesso sistema viario costituito da sentieri e mulattiere, tracciato nel corso di secoli dalle popolazioni montane per la caccia, la monticazione, l’esbosco del legname, gli scambi e i collegamenti fra una valle e l’altra, serviva esclusivamente per esigenze di lavoro, Il montanaro quando si spingeva oltre i pascoli era soltanto per seguire una preda. La rete sentieristica, integrandosi alla precedente, prende avvio alla fine dell’800, quando le montagne cominciarono ad essere visitate da studiosi, i quali avvalendosi della conoscenza che i cacciatori e i pastori avevano del territorio, percorsero le vallate secondarie e salirono, per vari motivi scientifici, fin sulle principali cime (era pionieristica). Giovanni e Olinto Marinelli, Ardito Desio, Julius Kugy.
L’esplorazione e la scienza furono le molle che fecero scattare quella ricerca che ben presto si trasformò anche in attività sportiva e ludica. Proprio per favorire l’accesso a questa nuova corrente di visitatori, vennero prese iniziative per migliorare la rete di sentieri, allora adatta più agli animali che non agli uomini. La Grande Guerra ’15-’18, che si combattè in buona parte nei Gruppi montuosi del FVG, se da un lato interruppe drammaticamente la normale vita sociale, diede grande impulso alla viabilità alpina ed in modo particolare a quella secondaria, con la costruzione di un notevole numero di percorsi nuovi e il miglioramento di quelli esistenti. Il boom turistico alpino che prese avvio dopo il primo conflitto e ancor più dopo il secondo dopoguerra, conferì sempre maggior importanza allo sviluppo delle reti sentieristiche realizzate a scopo escursionistico alpinistico turistico. Gli ultimi trent’anni sono stati caratterizzati dall’esplosiva espansione dei mezzi motorizzati, che hanno prodotto la trasformazione di moltissimi sentieri e mulattiere, che portavano a luoghi di qualche interesse turistico e/o economico, in strade carrozzabili. Anche l’Ente Pubblico ha, negli ultimi tempi, investito ingenti risorse per il recupero della viabilità storica e per usi forestali. Emerge però ora la necessità e l’importanza di una corretta pianificazione della rete sentieristica che non deve fare riferimento solo a logiche escursionistiche, alpinistiche, turistiche, economiche, ma che deve tenere con assoluta priorità il delicato equilibrio del territorio montano.