Anche il Cai Friuli Venezia Giulia esprime netta contrarietà alla realizzazione della nuova strada forestale camionabile a 1600 metri di quota, dal Rifugio Chiampizzulon (comune di Rigolato) a Malga Tuglia (comune di Forni Avoltri), al posto dell’attuale sentiero Cai 227.

In una nota il presidente Silverio Giurgevich spiega le ragioni del ‘no’ a un’opera viaria priva di giustificate motivazioni e che andrebbe a rovinare una zona delle nostre montagne con caratteristiche ambientali uniche. La posizione del Club alpino regionale trova fondamento nella relazione tecnica realizzata dalla Commissione interregionale Tutela ambiente montano di Cai Veneto e Fvg.

Di seguito la nota del presidente Giurgevich

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I disastrosi effetti di eventi atmosferici, spesso definiti estremi, ripetutisi negli ultimi tempi non sono altro che la rivalsa messa in atto da quella natura che fin qui è stata trascurata, ma più spesso sfruttata oltre ogni ragionevole misura: ne sono ormai consapevoli sempre maggiori strati di popolazione, ed ora anche a livello governativo si coglie un evidente impegno per politiche di discontinuità con modelli di sviluppo dove a soccombere è stato quasi sempre l’aspetto ambientale.
Poi però, a livello locale, può succedere di imbattersi in iniziative che, inopinatamente, fanno a pugni con un tale rinnovato atteggiamento.

È il caso, davvero emblematico, della progettata strada camionabile che, in un appartato, e proprio per questo, pregiato angolo di montagna e compreso tra i comuni di Rigolato e di Forni Avoltri, dovrebbe congiungere la Malga Tuglia con il Rifugio alpino Chiampizzulon.

Una proposta questa, impropriamente qualificata quale miglioramento dell’attuale assetto viario, che vedrà invece il totale rimpiazzo dell’attuale sentiero CAI n. 227, un’infrastruttura molto amata dagli escursionisti, anche da quelli che si spostano con le due ruote, perché in perfetta, armonica relazione con l’incontaminato ambiente circostante, ricco pure di endemismi botanici ed animali.
Con le sue dimensioni, proprie più di una strada al servizio di un traffico pesante, e con l’invasivo corredo di diverse piazzole, andrebbe ad incidere in maniera brutale e crediamo irreversibile intanto sulla bellezza dei luoghi.

Ma sono altre, e tutte negative, le considerazioni che ora il Club Alpino Italiano del Friuli Venezia Giulia intende esprimere, unendosi così a quelle già elevate in più occasioni da tanti operatori e appassionati frequentatori di quell’area montana, e che si possono riassumere nella netta contrarietà alla realizzazione dell’opera, ritenuta peraltro, insieme all’evidente nocumento ambientale procurato, non necessaria, inutilmente costosa, e pure esposta essa stessa a gravi rischi.

Infatti, come documentato dalla puntuale relazione rilasciata per l’occasione dalla Commissione Tutela Ambiente Montano di Cai Veneto e Fvg, non sussistono né pressanti esigenze di ordine viario, rispetto alla situazione presente, né motivazioni di tipo economico legate ad un possibile sfruttamento del legname in un contesto ove i boschi presenti assumono un’esclusiva finalità “di protezione”, e men che meno, considerata l’altitudine che privilegia le praterie, di un’eventuale funzione antincendio.

Per contro, sussiste invece il rischio – che rasenta la certezza – di futuri danneggiamenti proprio a carico della strada, con la conseguente necessità di frequenti ed onerose manutenzioni, dal momento che il percorso intercetterà una serie di ripidi canaloni di cui è ben nota la capacità di scaricare, a seguito di precipitazioni nevose o piovose, ingenti quantità di detriti e massi: non è difficile immaginare i continui danni alla struttura, ma anche a chi si trovasse a percorrerla reputandola, erroneamente, sicura.

Non è questa la valorizzazione di cui ha bisogno la montagna, che deve invece essere sostenuta nella attiva salvaguardia delle sue, esclusive, peculiarità.

Silverio Giurgevich
Presidente Cai Friuli Venezia Giulia

 

Nota presidente Giurgevich

Relazione Citam

 

 

La Commissione giulio carnica sentieri e rifugi del Cai Friuli Venezia Giulia informa che lunedì 13 giugno avranno inizio i lavori di manutenzione straordinaria ai tratti attrezzati – via ferrata e Scala Pipan – della via normale allo Jôf di Montasio. Gli interventi termineranno presumibilmente entro il 15 luglio, salvo prolungamenti causati da condizioni meteo avverse.
 
Situata in una zona molto frequentata delle Alpi Giulie, sopra i pascoli degli Altipiani del Montasio, la storica Scala Pipan permette un’agevole salita alla via normale sul versante meridionale dello Jôf di Montasio (2753 m). La struttura da anni necessitava di un importante ammodernamento con l’adeguamento alle attuali norme di sicurezza: i lavori programmati prevedono la sostituzione integrale dei tratti attrezzati presenti, con operazioni di disgaggio e messa in sicurezza della parete.
 
Nei giorni precedenti l’avvio dei lavori e nel periodo di durata degli stessi, con apposita ordinanza del Comune di Chiusaforte, verrà vietato il transito a tutti gli escursionisti, con qualsiasi mezzo, sia in salita che in discesa, sul tratto di sentiero dalla Forca dei Disteis alla cima dello Jôf di Montasio, compreso il sentiero attrezzato Leva (quest’ultimo comunque inagibile).
 
Giuliana Tonut
Ufficio stampa CAI FVG

Di nuovo in presenza e in montagna, si è svolta oggi a Forni Avoltri la 25a Assemblea regionale dei delegati Cai del Friuli Venezia Giulia, che ha visto riuniti i rappresentanti delle 27 sezioni e dei 17492 soci che il Club alpino italiano conta in regione.

In apertura il sindaco, Sandra Romanin, ha sottolineato il forte legame tra la comunità di Forni Avoltri e il Cai, in particolar modo la locale sezione presieduta da Renato Romanin, che garantisce la percorribilità e la fruizione sicura dei sentieri del territorio e porta avanti un lavoro prezioso anche con i giovani, coinvolgendoli in attività mirate.

Questa assemblea ha il significato e il proposito, soprattutto, di ripartenza. Ripartenza con un assetto rinnovato, che ha voglia di riprendere in pieno i temi che in questi ultimi anni hanno dovuto essere trascurati – il commento del presidente del Cai Friuli Venezia Giulia, Silverio Giurgevich – specialmente la realtà del mondo giovanile, compreso quello della scuola, per quest’ultimo anche grazie al protocollo esistente tra Regione, Ufficio scolastico regionale e Cai Fvg”.

Nel programma a venire centralità per i sentieri con importanti interventi specie alle vie ferrate, la cui rete è obsoleta e presenta evidenti criticità. Per tali azioni, oltre ad auspicare il reintegro dei fondi regionali preposti, Giurgevich ha annunciato il recente rinnovo dell’accordo di collaborazione tra il Club alpino italiano e il Comando Truppe Alpine. A sottolineare il legame tra Esercito e Cai anche a livello locale, la partecipazione all’incontro del tenente colonnello Alessandro Campiello, in rappresentanza del 3° reggimento artiglieria da montagna della “Julia”, che ha ricordato la felice esperienza di collaborazione per la manutenzione sentieri e la sanificazione di alcuni rifugi nell’estate 2020.

Nella parte convegnistica dell’assemblea sono stati presentati il progetto Paularo Villaggio degli Alpinisti, i novant’anni del Comitato scientifico del Cai nazionale e la recente esperienza del Comitato scientifico della Società Alpina Friulana ed è stato proiettato un estratto del film “Le aree carsiche del Friuli Venezia Giulia si presentano”, realizzato in occasione dell’anno internazionale delle grotte e del carsismo.

Nel corso dei lavori sono stati eletti tre nuovi consiglieri. Si tratta di Giovanni Duratti (sez. SAF Udine), Giuseppe Selenati (sez. Ravascletto), Paolo Toldo (sez. SAF Udine), che vanno a completare la rosa del consiglio direttivo regionale composta da Elvio Antoniacomi (sez. Forni di Sopra), Elio Candussi (sez. Gorizia), Marinella D’Ottavio (sez. Pontebba), Franco Jereb (sez. Pordenone), Alberto Tomasigh (sez. Cividale). È stato invece eletto componente del Collegio dei Revisori dei Conti Luigi Brusadin (sez. Pordenone), che va ad affiancare Giorgio Fornasier (sez. Pordenone) e Oliviero Furlan (sez. Gorizia).

Giuliana Tonut – Ufficio Stampa CAI FVG

 

Il taglio di 100.000 euro per la manutenzione dei sentieri nel bilancio 2022 della Regione comprometterà l’intervento su diciannove sentieri inagibili, per uno sviluppo di centoquindici chilometri sparsi tra Carnia, Val Canale e Canal del Ferro, impedirà la ristrutturazione di sette ferrate e la riqualificazione della parte attrezzata del sentiero “Las Callas”, opera legata alla valorizzazione dell’omonima forra in occasione del riconoscimento “Villaggio degli Alpinisti” a Paularo. È quanto dichiara il Cai Fvg che, in rapporto con le sezioni e la propria commissione giulio carnica, grazie all’impegno profuso dai volontari Cai durante tutto l’anno, gestisce in regione 645 sentieri, pari a 4250 chilometri, di cui 42 ferrate e 39 vie attrezzate, 19 rifugi custoditi e 41 tra bivacchi capanne e casere: un complesso infrastrutturale che costituisce base primaria per tutte le attività turistiche legate alla montagna sia estiva che invernale.

La Legge Regionale n.36 del 2017 riconosce al Cai Fvg il ruolo di primario organo tecnico per le questioni della montagna e i contributi ordinari sono destinati alla sistemazione, all’efficientamento e alla messa in sicurezza della rete sentieristica – spiega Silverio Giurgevich, presidente Cai Fvg – non avendo notizia di particolari sofferenze finanziarie, il taglio dei finanziamenti ci è apparso inaspettato e non comprensibile, laddove andrà a penalizzare un genere di frequentazione dell’ambiente alpino in forte espansione e seguito con grande interesse anche per le sue caratteristiche molto positive di approccio corretto, rispettoso e sostenibile nei confronti dei delicati equilibri su cui si regge la montagna”.

Il Cai Fvg ha già richiesto un incontro con il presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, auspicando un reintegro dell’attuale finanziamento, ma fa presente l’esigenza di avere rassicurazioni urgenti perché gli interventi vanno programmati secondo necessità e priorità, tenendo conto delle condizioni in quota, e messi poi in atto in tempi estremamente rapidi, in modo da garantire anche nella prossima stagione un’offerta adeguata alle attese dei tanti appassionati frequentatori delle nostre montagne.

In riferimento a recenti dichiarazioni relative ai finanziamenti regionali a favore del Cai per la manutenzione della rete sentieristica e la gestione delle strutture alpine, il presidente del Cai Fvg Silverio Giurgevich ribadisce che il rapporto con la Regione Friuli Venezia Giulia è da anni improntato alla collaborazione e alla chiarezza e che i finanziamenti ordinari richiesti sono sempre stati regolarmente concessi.

A causa di Vaia e delle ingenti nevicate dell’ultimo inverno, su molti sentieri sono attualmente presenti delle criticità che hanno bisogno di risorse straordinarie, al fine di garantire a escursionisti e turisti una frequentazione sicura delle nostre montagne. Della necessità di questi interventi è già stato messo al corrente l’assessore Sergio Emidio Bini, che in occasione di un recente incontro ha espresso la disponibilità dell’amministrazione regionale a venire incontro alle richieste del Cai.