COMUNICATO STAMPA

A Lesachtal il 59° convegno dei club alpini di Carinzia, Slovenia e Fvg ha fatto il punto sul Sentiero dei tre Paesi e sui Villaggi degli Alpinisti

 

IL FORUM JULIUS KUGY PASSA IL TESTIMONE AL CAI FVG PER IL 60° DALLA FONDAZIONE

Nel 2024 si terrà una grande mostra sul “cantore delle Giulie”che aprirà in giugno a Gorizia a cura della Fondazione Palazzo Coronini Cronberg

 

Il Sentiero dei tre Paesi Julius Kugy e la rete dei Villaggi degli Alpinisti sono stati gli argomenti al centro del 59° “Forum Julius Kugy” che ha riunito a Lesachtal in Austria i rappresentanti dei club alpinistici di Friuli Venezia Giulia, Slovenia e Carinzia, rispettivamente Cai Fvg, Planinska Zveza Sloevenije e Kärnten Alpenverein.

I rappresentanti dei tre Paesi hanno fatto il punto sullo stato dell’arte del Sentiero Kugy (Julius Kugy Alpine Trail), il cammino circolare di 720 chilometri divisi in 30 tappe (con complessivi 45 mila metri di dislivello) che percorre le Giulie italiane, slovene e le Karavanche. È un percorso che simboleggia l’unione e la collaborazione fra i club alpini che lo hanno ideato, tracciato e segnalato con un’apposita cartellonistica ora via di completamento. Così come è in preparazione il sito in quattro lingue (oltre a quelle locali, l’inglese) che sarà tradotto dal portale in lingua tedesca già operativo. L’obiettivo dichiarato del Kugy Trail, che è già percorribile e frequentato, è “svelare le diverse bellezze dei tre Paesi e migliorare la comprensione tra le genti, in memoria del grande alpinista e umanista Julius Kugy (1858-1944), amico di tutti i popoli e di tutti i luoghi attraversati da questo sentiero”.

L’altro tema al centro del dibattito sono stati i Villaggi degli Alpinisti (Bergsteiger Dörfer), idea nata in Austria nel 2008 per creare aree montane nelle quali impianti e infrastrutture vengano destinati a un turismo che cerca la purezza del contatto con la natura. Quindi niente funivie, skilift o grandi alberghi ma solo sentieri, percorsi per ciaspole e scialpinismo, vie e ferrate su roccia e ogni altro sport che comporti un sostenibile impatto sull’ambiente. Un’idea che in Carnia si è concretizzata a Paularo, nominato primo villaggio degli alpinisti in regione.

Come centri alpini di eccellenza, i Villaggi degli Alpinisti devono rispondere a criteri comuni di responsabilità, impegno e indipendenza, e garantire il comportamento consapevole dell’ambiente da parte degli ospiti, in accordo e armonia con le regole e le finalità della regione alpina, riunita nella Convenzione delle Alpi. Devono inoltre favorire forme di mobilità pubblica per ridurre l’impatto del trasporto privato. Per meglio sviluppare questi obiettivi, i Villaggi degli Alpinisti si scambieranno esperienze e buone pratiche in rete al fine di migliorare la cooperazione e la qualità di ciascuna area.

Sono attualmente nove i Villaggi dell’area riunita nel Kugy Forum: cinque in Carinzia (Mallnitz, Malta, Selle, Mauthen, Lesachtal), tre in Slovenia (Jezersko, Luče e Dovje-Mojstrana) e uno in Carnia (Paularo).

Il Forum Julius Kugy è l’erede del Convegno Alpi Giulie, consesso nato per iniziativa dei club alpini quando i confini erano un limite all’accesso alle cime, soprattutto fra i Paesi dell’Est e l’Europa occidentale. I promotori furono il presidente della sezione di Gorizia Mario Lonzar, il carinziano Karl Kuchar e lo sloveno Miha Potočnik. Il primo incontro ebbe luogo a Villaco nel 1965, Lo scopo era favorire la collaborazione transfrontaliera sui temi della frequentazione della montagna, dall’alpinismo all’escursionismo che si andava via via affermando e che trovava ostacoli nelle rigide regole confinarie dalle vicende geopolitiche. Nel tempo molte cose sono cambiate, a cominciare dal nome dell’evento e, ridotti i problemi confinari con l’apertura delle frontiere, il Forum si è dedicato a stabilire collegamenti e relazioni fra i club alpini per unire gli intenti e condividere le azioni.

Al Forum di Lesachtal hanno partecipato il presidente del Cai regionale Giovanni Duratti e i due vicepresidenti Elvio Antoniacomi e Maurizio Quaglia, che ha raccolto il testimone per la prossima edizione, che si svolgerà a Forni di Sopra. Sarà un anno importante, perché si celebreranno i 60 anni della collaborazione fra i club alpini di Friuli Venezia Giulia, Carinzia e Slovenia e perché sarà l’80° anniversario della scomparsa di Julius Kugy, il “cantore delle Alpi Giulie” a cui è dedicato il lungo sentiero che unisce tre popoli e tre regioni. A questo proposito, Il Cai Fvg ha dato il patrocinio con le sezioni di Gorizia, Trieste e Tarvisio alla mostra dedicata a Julius Kugy che si aprirà in giugno 2024 a Gorizia a cura della Fondazione Palazzo Coronini Cronberg e che poi diventerà itinerante e sarà proposta in altre sedi della regione.

La Rete delle Università per lo Sviluppo Sostenibile ed il Club Alpino Italiano organizzano una iniziativa dimostrativa per sensibilizzare l’opinione pubblica locale, nazionale e internazionale sugli effetti dei cambiamenti climatici in atto alla luce degli obiettivi dell’agenda 2030 dell’ONU.
Nella nostra Regione i promotori sono l’Università di Udine ed il CAI FVG.
L’evento avrà luogo a Sauris domenica 3 settembre (inizio ore 10) con una escursione al Monte Pieltinis e la visita ai siti sperimentali dell’Università di Udine, dove sarà affrontato il tema della risposta della vegetazione di alta quota ai cambiamenti climatici.
Seguirà una locandina con i dettagli dell’iniziativa a cui invitiamo tutti a partecipare.

COMUNICATO STAMPA

Sentieri CAI 227 – 228 e realizzazione di infrastruttura viaria Sostasio-Monte Talm-Casera Tuglia-ex confine veneto nei comuni di Prato Carnico, Ovaro, Rigolato e Forni Avoltri

 

Anche il Cai Friuli Venezia Giulia esprime netta contrarietà alla realizzazione della nuova strada forestale camionabile a 1600 metri di quota, dal Rifugio Chiampizzulon (comune di Rigolato) a Malga Tuglia (comune di Forni Avoltri), al posto dell’attuale sentiero Cai 227.

In una nota il presidente Silverio Giurgevich spiega le ragioni del ‘no’ a un’opera viaria priva di giustificate motivazioni e che andrebbe a rovinare una zona delle nostre montagne con caratteristiche ambientali uniche. La posizione del Club alpino regionale trova fondamento nella relazione tecnica realizzata dalla Commissione interregionale Tutela ambiente montano di Cai Veneto e Fvg.

Di seguito la nota del presidente Giurgevich

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I disastrosi effetti di eventi atmosferici, spesso definiti estremi, ripetutisi negli ultimi tempi non sono altro che la rivalsa messa in atto da quella natura che fin qui è stata trascurata, ma più spesso sfruttata oltre ogni ragionevole misura: ne sono ormai consapevoli sempre maggiori strati di popolazione, ed ora anche a livello governativo si coglie un evidente impegno per politiche di discontinuità con modelli di sviluppo dove a soccombere è stato quasi sempre l’aspetto ambientale.
Poi però, a livello locale, può succedere di imbattersi in iniziative che, inopinatamente, fanno a pugni con un tale rinnovato atteggiamento.

È il caso, davvero emblematico, della progettata strada camionabile che, in un appartato, e proprio per questo, pregiato angolo di montagna e compreso tra i comuni di Rigolato e di Forni Avoltri, dovrebbe congiungere la Malga Tuglia con il Rifugio alpino Chiampizzulon.

Una proposta questa, impropriamente qualificata quale miglioramento dell’attuale assetto viario, che vedrà invece il totale rimpiazzo dell’attuale sentiero CAI n. 227, un’infrastruttura molto amata dagli escursionisti, anche da quelli che si spostano con le due ruote, perché in perfetta, armonica relazione con l’incontaminato ambiente circostante, ricco pure di endemismi botanici ed animali.
Con le sue dimensioni, proprie più di una strada al servizio di un traffico pesante, e con l’invasivo corredo di diverse piazzole, andrebbe ad incidere in maniera brutale e crediamo irreversibile intanto sulla bellezza dei luoghi.

Ma sono altre, e tutte negative, le considerazioni che ora il Club Alpino Italiano del Friuli Venezia Giulia intende esprimere, unendosi così a quelle già elevate in più occasioni da tanti operatori e appassionati frequentatori di quell’area montana, e che si possono riassumere nella netta contrarietà alla realizzazione dell’opera, ritenuta peraltro, insieme all’evidente nocumento ambientale procurato, non necessaria, inutilmente costosa, e pure esposta essa stessa a gravi rischi.

Infatti, come documentato dalla puntuale relazione rilasciata per l’occasione dalla Commissione Tutela Ambiente Montano di Cai Veneto e Fvg, non sussistono né pressanti esigenze di ordine viario, rispetto alla situazione presente, né motivazioni di tipo economico legate ad un possibile sfruttamento del legname in un contesto ove i boschi presenti assumono un’esclusiva finalità “di protezione”, e men che meno, considerata l’altitudine che privilegia le praterie, di un’eventuale funzione antincendio.

Per contro, sussiste invece il rischio – che rasenta la certezza – di futuri danneggiamenti proprio a carico della strada, con la conseguente necessità di frequenti ed onerose manutenzioni, dal momento che il percorso intercetterà una serie di ripidi canaloni di cui è ben nota la capacità di scaricare, a seguito di precipitazioni nevose o piovose, ingenti quantità di detriti e massi: non è difficile immaginare i continui danni alla struttura, ma anche a chi si trovasse a percorrerla reputandola, erroneamente, sicura.

Non è questa la valorizzazione di cui ha bisogno la montagna, che deve invece essere sostenuta nella attiva salvaguardia delle sue, esclusive, peculiarità.

Silverio Giurgevich
Presidente Cai Friuli Venezia Giulia

 

Nota presidente Giurgevich

Relazione Citam

 

 

La Commissione giulio carnica sentieri e rifugi del Cai Friuli Venezia Giulia informa che lunedì 13 giugno avranno inizio i lavori di manutenzione straordinaria ai tratti attrezzati – via ferrata e Scala Pipan – della via normale allo Jôf di Montasio. Gli interventi termineranno presumibilmente entro il 15 luglio, salvo prolungamenti causati da condizioni meteo avverse.
 
Situata in una zona molto frequentata delle Alpi Giulie, sopra i pascoli degli Altipiani del Montasio, la storica Scala Pipan permette un’agevole salita alla via normale sul versante meridionale dello Jôf di Montasio (2753 m). La struttura da anni necessitava di un importante ammodernamento con l’adeguamento alle attuali norme di sicurezza: i lavori programmati prevedono la sostituzione integrale dei tratti attrezzati presenti, con operazioni di disgaggio e messa in sicurezza della parete.
 
Nei giorni precedenti l’avvio dei lavori e nel periodo di durata degli stessi, con apposita ordinanza del Comune di Chiusaforte, verrà vietato il transito a tutti gli escursionisti, con qualsiasi mezzo, sia in salita che in discesa, sul tratto di sentiero dalla Forca dei Disteis alla cima dello Jôf di Montasio, compreso il sentiero attrezzato Leva (quest’ultimo comunque inagibile).
 
Giuliana Tonut
Ufficio stampa CAI FVG