ALPI CARNICHE
ANELLO FORRA DE LAS CALAS
Partenza:
Bivio sentiero 442 (quota 886 m)
Arrivo:
Cason di Nelut (quota 1102 m)
Dislivello: 270 m
Lunghezza: 2,2 Km
Tempo di percorrenza: 1h 30′
Punti di appoggio: Casera Zermula
Carta Tabacco: 09 Alpi Carniche centrali
Con la strada Paularo – Cason di Lanza si raggiunge la località Cason di Nelut (quota 1102 m) dove si può parcheggiare. A poche decine di metri si trova il sentiero 442 che sale da Paularo per portarsi alla casera Zermula.
Qui si trova anche la segnaletica sentiero 442 “Las calas” che noi faremo in discesa percorrendo dolci tornanti in un bosco di conifere alcune delle quali veramente imponenti. Man mano che si scende si noteranno i purtroppo numerosi schianti prodotti dalla tempesta VAIA.
Nel giungere vicino alla forra del Chiarsò i tornanti si faranno più ripidi e poco prima di raggiungere il ponte “Fuset” che scavalca la forra, si stacca sulla destra il sentiero 442c.
Si procede con saliscendi ed a tratti si passa poco sopra il livello dell’acqua del torrente in un ambiente di rara e bucolica bellezza. Un tratto del sentiero (circa 20 mt) è attrezzato per sicurezza con un cavo. Infine con una rapida ma breve salita sulla destra il sentiero si porta a ridosso delle pareti rocciose dando inizio al percorso dentro la forra (quota 865 m).
Questo percorso artificiale era stato costruito per compiere dei rilievi geologici utili a costruire uno sbarramento (diga) per finalità idroelettriche (opera mai realizzata).
Ora il percorso procede su questa comoda ma sempre strapiombante traccia dentro la forra per circa 800 mt ed è particolarmente affascinante. Sotto scorrono tumultuose e spumeggianti le acque del Chiarsò fra grandi rocce levigate dal loro scorrere. Si prosegue immersi in un assordante rumore e attorniati da pareti rocciose strapiombanti e cariche di milioni di anni.
Terminata la forra si sale per sentiero a tratti con ripide svolte, a tratti aiutati da scalini e da cavi metallici, che ci porta nuovamente a raggiungere la strada asfaltata. Prenderemo a destra un breve ultimo tratto in salita e ci ritroveremo al punto di partenza.
SI CONSIGLIA DI PERCORRERE IL TRATTO ATTREZZATO DELLA FORRA, CON IL KIT DA FERRATA (la forra è in costante e forte esposizione ed inoltre a tratti il piano di calpestio presenta rocce umide e quindi scivolose).
Un tratto del sentiero vicino al Chiarsò è posto poco sopra il filo acqua: attenzione in caso di pioggia intensa a possibili piene.
Las Calas è un grandioso monumento naturale scavato dall’ acqua del torrente Chiarsò nel corso dei millenni. Percorrendo il sentiero scavato nella montagna si può osservare una successione di rocce che risalgono al periodo devoniano-carbonifero (380-350 milioni di anni fa).
Si possono osservare le diverse morfologie dell’erosione delle acque: pareti levigate,, salti di roccia, marmitte di erosione; inoltre la diversità dei colori dei calcari dal grigio al rosa, al nocciola con qua e la tracce di argille scure.
Oltre la forra percorsa, di importanza storica era la Stua (significa chiusa) di Ramaz collocata alcune centinaia di metri più a monte.
Nel passato queste chiuse venivano utilizzate come sbarramento per la fluitazione dei tronchi verso valle.
I tronchi nel percorrere la stretta forra, di sovente si incastravano e quindi i boscaioli dovevano scendere le ripide pareti aiutati da corde per disincagliarli. Da qui il nome locale “las calas”.
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