SENTIERI E RIFUGI

ALPI GIULIE

Sentiero n. 642

DEDICATO AD ARDITO DESIO

Coritis – Casera Canin – Casera Berdo di sopra – Casera Coot

 

Dettagli:

Partenza: 
Coritis (quota 610 m)

Arrivo:
Casera Coot (quota 1190 m)

Dislivello:  835 m

Lunghezza: 8 Km

Tempo di percorrenza: 3h

Punti di appoggio: Casera Coot

Carta Tabacco:
018 Alpi Carniche Orientali Canal del Ferro

 

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mappa Mappa

DESCRIZIONE DEL PERCORSO:

Poco prina del paese di Coritis (quota 610 m) si prende il sentiero che salendo nel bosco raggiunge Berdo di sotto (quota 871 m).
Proseguendo nel bosco di faggio a tratti ripido e poi per prati d’alta quota si raggiunge Casera Canin (quota 1443 m).
Attraversando prati e faggete sotto le pareti Sud del Canin si raggiunge Casera Berdo di sopra (quota 1281 m) e da qui in breve Casera Coot (quota 1190 m).

 

Dettaglio tempi di percorrenza:

  • Coritis – Casera Canin: 2h 15min
  • Casera Canin – Casera Berdo di sopra: 30min
  • Casera Berdo di sopra – Casera Coot: 15min

 

PARTICOLARITA’

particolarità

Il sentiero 642 è dedicato ad ARDITO DESIO (Palmanova 1897 – Roma 2001).
Scienziato, geologo ed esploratore, operò in ogni continente, dai deserti dell’Africa, al Karakorum, all’Antartide, ma le sue prime avventure alpinistiche ed i suoi primi studi sono tutti friulani.
Guidato da Olinto Marinelli nutre le sue passioni scientifiche nell’ambito della Società Alpina Friulana e del Circolo Speleologico Friulano, divenendo così uno dei più validi esponenti della “Scuola Geografica Friulana”.
Nella Val Resia, che amava e frequentava combatte come tenete degli alpini durante la Prima Guerra Mondiale, ma è stato anche il territorio delle sue prime ricerche geologiche: si laurea infatti a Firenze nel 1920 in Scienze naturali con la tesi “Il glaciale nella Val di Resia”.
Tra il 1920 e il 1927 effettuò importanti studi scientifici riguardanti i monti Musi e Sart e soprattutto sul ghiacciaio del monte Canin percorrendo spesso il sentiero CAI 642, e del Montasio.
Note le sue ricerche geologiche in Libia (che portarono all’individuazione dei primi giacimenti petroliferi) e quelle del Karakorum, a seguito delle quali poté organizzare e guidare la spedizione alpinistica italiana che portò nel 1954 alla conquista del K2.

 

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