PREALPI GIULIE
Partenza:
Topolò (quota 531 m)
Arrivo:
Clabuzzaro (quota 802 m)
Dislivello: 963 m
Lunghezza: 10 km
Tempo di percorrenza: 4h
Punti di appoggio: Borghi di Topolò, Lase, Bivacco Zanuso, Rifugio Solarie, Clabuzzaro
Carta Tabacco: 041
Si parte da Topolò (quota 531 m), piccolo borgo montano e superati alcuni prati si entra nella valle del Rio Za Velin Celan e si prosegue in leggera salita tra fitti boschi di latifoglie e castagni, fino al borgo di Lase (quota 756 m).
Oltre i fabbricati rurali sapientemente ristrutturati, si riprende a salire per il sentiero che si presenta spesso molto ripido e disagevole, per giungere tra prati e pascoli alla cima più alta dell’intera catena del Colovrat, il Nagnoj, dove troviamo il libro vetta e il timbro (quota 1192 m).
Svoltando a destra (Est) e costeggiando il confine di stato italosloveno, si percorre con continui saliscendi l’intera ed infinita cresta del Colovrat, passando per il Bivacco Zanuso, il Monte Trniski Vrh per giungere al Monte Klabuk (quota 1114 m).
Questo tratto è il più ameno di tutto il sentiero per l’incredibile panorama con vista sulle Valli del Natisone e sulla pianura friulana fino al mare da una parte e verso la valle dell’Isonzo e le Alpi Giulie dall’altra. In primo piano colpisce il caratteristico “lavador” del Krn (Monte Nero) e la sua lunga catena. Sempre sul Monte Colovrat, sia in territorio italiano che sloveno e fino all’abitato di Clabuzzaro, sono presenti una serie di opere di difesa militare della Prima Guerra Mondiale. Diverse trincee, gallerie, postazioni e fortificazioni attualmente in fase di recupero lasciano ancora vedere, dopo tanti anni, i segni delle battaglie qui avvenute.
Dalla cima del Monte Klabuk si scende per un ripido sentiero e poi per strada asfaltata fino all’accogliente Rifugio Solarie (quota 956 m), aperto tutto l’anno.
Seguendo una vecchia strada militare, posta in mezzo a piccole fortificazioni nel bosco, si arriva al paese di Clabuzzaro (quota 802 m).
Dettaglio tempi di percorrenza:
Incredibile panorama con vista sulle Valli del Natisone e sulla pianura friulana fino al mare da una parte e verso la valle dell’Isonzo e le Alpi Giulie dall’altra. In primo piano colpisce il caratteristico “lavador” del Krn (Monte Nero) e la sua lunga catena. Sempre sul Monte Colovrat, sia in territorio italiano che sloveno e fino all’abitato di Clabuzzaro, sono presenti una serie di opere di difesa militare della Prima Guerra Mondiale. Diverse trincee, gallerie, postazioni e fortificazioni attualmente in fase di recupero lasciano ancora vedere, dopo tanti anni, i segni delle battaglie qui avvenute.
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